La ballata del mostro
Con un volo ryan air,
eccomi a rincorrere la Grecia,
tutto bianco, azzurro, arido.
Bello come il sole in una stanza senza vetri,
con 9.99 sono scappato da un amore,
e mi sono ritrovato a suonare
le campane di una chiesa,
per richiamare il popolo a ridere di me.
Tasse escluse.
Ho noleggiato un motorino,
con un documento falso,
per non farmi riconoscere.
La pancia gonfia,
gli alimentari sempre aperti,
i litigi senza senso,
la poca memoria,
una storia che cambia
sotto una bandiera diversa.
Dicono sia stata la patria dei poeti.
Solcare i mari è bello,
per diversi minuti
mi sono sentito il capitano della Romilda,
valorosa puttana dei mari.
almeno per tre viaggi,
di una banda con un cappello di paglia,
ed nelle mani carezze della sabbia.
Uomini e donne delle piu varie entità
hanno ballato sui miei piedi,
senza pulirsi i tacchi.
Mi sento sempre meno fine,
solo inizio della tormenta.
Voglio una maschera da sub e
fingermi abile nuotatore
per trovare quel paradiso
che So di avere scorto in lontananza
Mentre giocavo a carte con estrani sul ponte,
mi sono tuffato di testa sulle rocce,
sanguinante sono crollato in mare,
ed in rosso ho scritto arrivederci.
Il corpo circense ha fatto un inchino
e salutato tutti con un accento insipido,
ancora una volta facendo sorridere,
una partita a briscola con il morto.
Nei mari di grecia ora gira un mostro,
se lo vedete bastonatelo,
fa paura per quanti colpi può subire,
la sua forza pari alla debolezza.
Non ti possono sempre sborrare nella faccia,
d’autunno si appiccicano le foglie.
Non sono bravo a scrivere biglietti d’auguri,
questa volta però,
che la tua bocca non mi fa più male,
voglio vederti saltare con la corda
e con le ginocchia sbucciate
raccontare la storia di quel mostro
che anche per poco
hai amato,
anche solo per sentito dire.
Solo gli stupidi non cambiano mai idea,
e per questo voglio stare con te,
sul fondo del mare.
E prenderla nel culo
un’altra volta.
Senza ossigeno per urlare,
e con il volto già bagnato di lacrime.