venerdì 17 ottobre 2008

ViaAudio presenta: il Tour di Ralston Bowles in Italia


SABATO 1 NOVEMBRE 2008: CIRCOLO DELLE ARTI, MARIANO COMENSE (Como)

DOMENICA 2 NOVEMBRE 2008: BAR SARTEA, VICENZA

LUNEDI 3 NOVEMBRE 2008: MAISON LULU', CESENA

MARTEDI 4 NOVEMBRE 2008: BAR GARIBALDI, VALENZA (Alessandria)

MERCOLEDI 5 NOVEMBRE 2008: TAMBOURINE, SEREGNO (Milano)

GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2008: CIRCOLO LA ZANZARIERA, SALSO MAGGIORE TERME

VENERDI 7 NOVEMBRE 2008: SPAZIO MUSICA, PAVIA

SABATO 8 NOVEMBRE 2008: ALL’UNAETRENATACINQUECIRCA, CANTU' (Como)

DOMENICA 9 NOVEMBRE 2008: OSTERIA DEI VITELLONI, SEREGNO (Milano)

Tiziano Terzani

Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni cosi', e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti cosi': solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente.
Ma non c'è più.

(“Lettere contro la guerra” di Tiziano Terzani, 2002

giovedì 9 ottobre 2008

Antonin Artaud

Invocazione alla mummia

Queste narici di pelle e d'ossa
dove iniziano le tenebre
dell'assoluto e il dipinto di queste labbra
che tu chiudi come un tendaggio

E quest'oro che ti scivola in sogno
spogliandoti la vita delle ossa
e i fiori di questo sguardo finto
da cui raggiungi la luce

Mummia le mani affusolate
ti rivoltano i visceri,
queste mani in cui l'ombra spaventosa
prende figura d'uccello

Tutto ciò di cui s'adorna la morte
come per un rito vago,
queste chiacchiere d'ombra e l'oro
in cui nuotano i tuoi neri visceri

E' là che ti raggiungo,
lungo la strada calcinata di vene
e il tuo oro è come le mie pene,
peggiore testimone e più sicuro.

mercoledì 8 ottobre 2008

Antonia Pozzi

[...]

Allora hai voce
tu in me -
con quella nota
ampia e sola
che dice i sogni sepolti
del mondo,
l’oppressa
nostalgia della luce.

sabato 27 settembre 2008

Da Budapest


Preghiera dell'Ateo alla Vergine

Nelle facce di bambini piccoli
sui prati d’asilo d’autunno piange
l’innocenza votata alla morte,
madre a cui chiedo senso,
ora che la terra restituisce le urla
di gole strozzate al patibolo
in secoli oscuri.
Cade la testa dal legno,
scoppia il cuore col ferro
del proiettile che poteva essere
abbraccio.
Straziato oramai quello del non ritorno,
madre,
ma solo perchè l’orizzonte
di me uomo perduto è
da troppo tempo Solitudine.
Terra grassa di peccato
calpestata impunemente da uomini
a cui hanno tolto il destino
e come porci
non ti cercano intenti a fissare fossati,
a godersi il potere che li illude in vita
nella menzogna di non necessitare
Perdono.
Il supplizio faccia loro almeno esplodere
le lacrime bianche del Figlio e scacci i vermi
da quegli occhi infestati da televisori,
dai venditori e dai dittatori.
Con in mano le ceneri di troppe giornate
maledicono il sole che li viene a svegliare,
lontano da te
loro pena sia d’ ombre
provare l’amore.
Se penso a quando mi aggrappai a lei
che mi aveva di nuovo fatto svegliare,
e invece anoressico era il suo cuore,
affido a te le rancide stille di questo
dolore.

giovedì 18 settembre 2008

Davide Canzi


LUNATICA

Quando il cielo cerca di sciogliersi,
restando assorto tra nuvole pesanti,
cerchi alla testa ci fanno girare,
come trottole in mano ad infanti.

Sei tornata, luna lucente,
da lassù mostravi movimenti sinuosi,
nascondendoti in alterni stati d’animo,
divorando di noi sognatori i pensieri.

Girovaga nel firmamento,
hai attratto mari con attrattiva dolcezza,
ti sei nascosta nella nostra ombra,
offrendoci splendidi riflessi di bellezza.

Ma ora il buio delle nubi,
ti nasconde sipario,
creando tra di noi un muro,
che senza lo sguardo, diventa divario.

martedì 16 settembre 2008

Erminio Giunta


Ti ho voluto fare un dono

Stanotte ti ho osservata
creatura candida e perfetta,
e trasalendo mi sono accorto
di non poterti mai donare
qualcosa che solo si avvicinasse
alla tua bellezza,
e ho pianto per ore
e mi sono graffiato il viso
ed ho morso a sangue le labbra
finchè un idea mi ha illuminato:
allora ti ho strappato i denti
e ne ho fatto una collana,
che ora ti voglio regalare,
dei tuoi occhi ho fatto
due stupendi orecchini
e ho divorato il tuo cuore,
per assorbire un poco
della tua bontà.
Ma ora dormi amore,
non ti agitare,
domani riceverai spledidi doni.

lunedì 15 settembre 2008

Michele Simone


Di fronte una linea di sangue
Scorrere,
graffiare il cielo unto
nel suo umido umore,
stagliare nefaste le cime,
che annegano esauste per la loro superbia.
Una parola si perde nell’ incolmabile
Vuoto
Che separa
Me
E
Voi
Un’ impensabile ansia mi sconforta la mente…
E i pensieri si annullano
Si schiantano l’ uno contro l’ altro,
fragore,
roboante tempesta che mi implode il cervello
e neanche il più silenzioso urlo
riesca a varcare le mie labbra, a toccare l’ aria
e insozzare il cielo
con la sua ignomignosa volgarità.
Solo suadenti falsità, delicate nefandezze
Scivolare leggere fra lingua e denti
E nella babele del mio disordine mentale
Non posso far altro che assaporarle
Una dopo l’ altra,
con incomparabile gusto
nella consapevolezza di una sincera incomunicabilità

venerdì 12 settembre 2008

Da Budapest


Gola


Fu il momento
che le sue labbra avevano
in qualche modo
a che fare con la pioggia e
il mio sangue col veleno. E
lei era un bel posto dove rimanere a
morire.
Strappato all'incanto,
non c'è bellezza che
mi salverà.

mercoledì 10 settembre 2008

Rosanna Palmieri


Vedersi è stato un volo
di braccia nelle braccia,
che facile è la vita
e quel che si porta dietro,
siamo noi a intricarla,
a renderla segreta,
montando e rimontando
come a teatro
scenografie sospese
di tragedie pronte
a tramutarsi in farsa,
recitando su assi immaginarie
di palcoscenici, ogni sera nuovi,
traballanti copioni
e improvvisando coraggiose ascese
per attutire colossali tonfi,
pavidi costruendo,
impercettibili allo sguardo,
cerchi a difesa,
per starci distanti,
arroganti come le cose belle,
dignitosi come le parole
dette dopo i silenzi,
gocce disgiunte, autosufficienti,
impermeabili microcosmi autistici,
egocentrici circuiti, indifferenti.




Cerchi a difesa