lunedì 15 settembre 2008

Michele Simone


Di fronte una linea di sangue
Scorrere,
graffiare il cielo unto
nel suo umido umore,
stagliare nefaste le cime,
che annegano esauste per la loro superbia.
Una parola si perde nell’ incolmabile
Vuoto
Che separa
Me
E
Voi
Un’ impensabile ansia mi sconforta la mente…
E i pensieri si annullano
Si schiantano l’ uno contro l’ altro,
fragore,
roboante tempesta che mi implode il cervello
e neanche il più silenzioso urlo
riesca a varcare le mie labbra, a toccare l’ aria
e insozzare il cielo
con la sua ignomignosa volgarità.
Solo suadenti falsità, delicate nefandezze
Scivolare leggere fra lingua e denti
E nella babele del mio disordine mentale
Non posso far altro che assaporarle
Una dopo l’ altra,
con incomparabile gusto
nella consapevolezza di una sincera incomunicabilità

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finalmente si rivede il buon Michele Simone...

E nella babele del mio disordine mentale non posso far altro che assaporare uno dopo l'altro questi tuoi versi...

Mino