giovedì 10 luglio 2008

Alessio Caccavale

Leopardo Brianzolo


Le colline puzzano di noia.
Ho paura di sfiorare altri visi,
sono sicuro di graffiarli.
E quelli che vorrei sbranare,
riesco solo ad accarezzarli stupidamente.
In giro tra gli alberi ho buon udito,
ma vedo ovunque te cieco d’amore,
e sento solo merda sotto le mie zampe.
Dicono porti fortuna,
però puzza,
come le mie fauci,
gonfie ed asciutte in egual misura.
Scappato dai boschi esiliato,
sono pronto a tornare uomo,
per rivivere in questa schifosa città.
Che forza nelle mie nuove vene.
D’inganno ho indossato un vestito elegante,
e mi sono rimesso a lucido,
ripresentandomi a te con una battuta brillante.
Giunto sulla porta,
il tappeto mi ha dato il benvenuto.
-è stato l’unico a riconoscermi,
sa a chi hanno messo i piedi in faccia-
Sull’uscio sei apparsa…
Un mostro orribile,
mi hai preso forte la mano
e baciato a tradimento,
di colpo mentre sei tornata bellissima,
il mio petto si è fatto di nuovo peloso
e pieno di macchie.
Però ho le unghie levigate,
non ruggisco, balbetto
non spavento, ho paura.
non caccio, sono cacciato.
Sono un leopardo brianzolo,
buono manco più per la grande foresta,
pronto a nascondersi tra i ceppi delle Groane,,
feroce con chi non serve,
sazio di cibi malsani.
Conosco i segreti di questo posto.
Un giorno sei venuta da me,
per la terza volta.
Mi hai ringraziato di averti dato un’altra vita,
dato un croccantino e voltato le spalle.
Ti avrei morso il culo,
ma non hai lasciato nemmeno i denti,
a questo gatto dalle sette morti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

il tappeto mi ha dato il benvenuto.
-è stato l’unico a riconoscermi,
sa a chi hanno messo i piedi in faccia-


frase stupenda un po' lo specchio delle nostre anime..

ciao a budapest