martedì 13 maggio 2008

Poesia del giorno: Julio Cortazar

La madre

Davanti a te mi vedo nello specchio che non accetta mutamenti, né cravatta nuova né la pettinatura così. Lo vedo che è questo che tu vedi che io sono, il pezzo che si è staccato dal tuo sogno, la speranza a boccasotto e coperta di vomiti. Madre, tuo figlio è questo, abbassa gli occhi perché si azzitti lo specchio e possiamo riconciliarele nostre bocche.. A ogni lato dell'aria parliamo di cose diverse con uguali parole. Sei una colonna di cenere (io ti ho bruciata), un asciugamano sull'attaccapanniper le mai che passano e si fregano, un enorme gufo dagli occhi grigi che spera ancora la mia nomina decorativa, la mia dichiarazione confotrme alla giustizia, alla bontà del buon vicino, alla morte radiotelefonica. Non posso allegarmi, mamma, non posso essere ciò che ancora vedi in questa faccia. E non posso essere altra cosa in libertà, perché nel tuo specchio di blando sorriso c'è l'immagine che mi schiaccia, il figlio vero e a misura di madre, il buon pinguino rosa che va e viene e tanto coraggioso fino alla fine, la forma che mi hai dato nel tuo desiderio: onorato, affettuoso, diplomato, pensionabile.

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