martedì 6 maggio 2008

Poesia del giorno: Alessio Caccavale


PENSIERI AL VIDEOPOKER

La malattia del nostro tempo
si chiama depressione.
Un tentativo di viver di più
gridando a tutta voce senza fiato..
Le macchinette del videopoker,
nascondono la combine del fallimento,
mi manca un niente per trovarla.
Ed i visi paiono terra da cospargere di sale
per mai più far ricrescere tristezza.
I voltii dei perdenti a fianco fanno scudo per non agire
in questa sala disgraziata e disperata
in cui l’uguaglianza pare il male da estirpare,
e i medici sono cani senza camice
che cambiano soldi, e guadagnano anime.
Siamo tutti figli della speranza,
quella grande puttana,
e girare la manovella pare dare un sollazio,
piuttosto che ruotare l’ascia della disfatta.
Tanti compari e nessun amico.
Tante parole e nessun discorso.
Le mura sono dipinte di smorfie disumane,
marcite ai nostri stessi posti.
Quanto vale un caffè dopo tempo,
una passeggiata nel parco,
perché scrivere di emozioni.
-C’è da spostare una macchina-
-Per fortuna non è mia-
Voglio fare di nuovo l’amore e
se mi viene a costare tanto,
mi venga detto subito.
Trovo oneste le ragazze della Novedratese,
mi sono rimaste solo loro come amiche,
per bere un tè a 50 euro d’un fiato.
Sono quello che sono,
non fanno domande
non danno risposte,
Come qui!dlin
Sfruttate, deluse, mercificate
Come me!dlin
Anche io ho il mio protettore
e devo fare i conti con lui.
La libertà della felicità,
l’ho lasciata solo due passi più in la,
ma non posso lasciare il mio posto,
qualcun altro me lo ruberà, lo so;
e mi è rimasto solo questo.
Voglio dimenticare tutto.
Basta vivere di passati arcobaleni.
Dlin! Un’altra moneta l’avevo in tasca.
So che troverò qui la soluzione,
e so che non mi piacerà,
ma questo solo mi resta,
il mio nero sgabello traballante.

1 commento:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Io e Sociale si sposano come la sua poesia venata di prosa e viceversa.
Alessio Poeta del Popolo.