venerdì 7 marzo 2008

Poesia del giorno: Michele Simone

Guardando seduto scendere una coltre
E velare impalpabile l’ orizzonte lontano
S’ ode distante il vento stridere
Fra cristalli lucenti, sempiterni bagliori
Ammutoliti nella quiete universale,
e si sente affondare profonde radici
al suolo,
ammaliare la terra con il rarefatto
sussurro dei nostri respiri,
ammantare la notte con il proprio dolore
e disertare i giorni,
e sentirsi perdutamente soli,
e provare paura,
non sentendosi abili a squarciare la vita,
ma solo sfiorarla, sentendone la ruvidezza
al tatto, per poi ritrarre la mano
e cascare immobili fra le mute ragioni
del nostro fugace fulgore.
Vita

2 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Chiudiamo la settimana in bellezza.La prossima la dedichiamo ai poeti minori di ogni tempo.
Come al solito consigli e suggerimenti sono ben accetti.

Berto ha detto...

mi piace molto questa poesia,
ciao a tutti.