Poesia del giorno: Erminio Giunta
Senza rumore
Silenzio assoluto
nero e perfetto.
Un silenzio tale
non l'avrei neanche concepito
nei giorni lacrimosi
passati nella valle.
Ricordi il giorno
in cui credetti d'averti perso?
Nemmeno m'accorsi
di come fluttuavi leggero
sopra quell'acqua
furente e indemoniata,
che mai più vidi
un mare cosi scuro,
nè un tal schiantarsi d'onde.
Che gioia poi
trovarti persino
nascosto tra i gemiti
e le urla d'un amplesso,
tra le parole tristi
d'un poeta fallito,
di un ubriacone.
Mi accompagnasti fino
alla fine, attutisti
anche il grido interiore
atroce e straziante
mentre gli occhi di lei
malati e furiosi
chiedevano amore,
e con mano tremante
stirngevano il coltello,
e la gelida lama
affondava nel cuore.
In silenzio,
senza rumore.
5 commenti:
Bentornato all'ottimo Erminio.
Grande recita di "inutilità personale"...
Sensazioni di dispersione totale davanti al niente che è il tutto che ti circonda e ti inebria di parsimoniosa convinzione e distoglie l'eleganza dal fluire degli eventi..
Indosso il senso, perchè ciò che scrive mi si attacca addosso, questa per me è Poesia, (anche se un pò troppo schematica per come piace a me, e dicpo schematica come per dire qualcosa,non per intendere classica o mielosa)
...!
John Sbranza
Mi piacerebbe prossimamente leggere qualcosa di Gianluca sul blog, che è un poco che manca e secondo me si sente un pò la mancanza di quello stile...
Un Abbraccio!
Jsb
bella poesia mi piace molto
sopratutto il finale.
mi piace l'idea di finire la poesia in silenzio: "... senza rumore"
quasi non volesse dare fastidio.
complimenti
saluti a tutta budapest
Oggi ho incontrato il Giunta nei chiostri universitari (forse un convegno, un incontro, chissà), e mi accennò a questo pezzo, lamentando forse un'accelerazione eccessiva nel finale
Fortunatamente posso smentirlo, si sbagliava: forse è la virgola a salvare
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