lunedì 7 maggio 2007

Poesia del giorno

Parole alla madre e alle amanti


Il pianoforte suona lontano
e le ombre accompagnano gli uomini
per i viali di Budapest.
Cadrei nel calore delle tue mani bianche
fatte per accogliere e custodire
come un petalo rosa dal cielo
e poi lì tra loro mi addormenterei sereno.
Scordandomi del mondo.
Fottendomene del senno che ho lasciato sulla Luna,
fottendomene di questa carne infetta,
fottendomene di chi mi ha abbandonato
fottendomene di quel che ho lasciato indietro.
Io che tra i semi della grandezza e quelli della miseria
ho scelto gli ultimi,
io che nel tuo abbraccio sciolgo il mio peccato
e senza volerlo ti faccio male.
Tu che mi scorri addosso,
tu e il tuo pianto troppo
dolce.
Il pianoforte suona così lontano,
le dita scivolano tristi
sui tasti opachi una volta bianchi
oggi ingialliti.
Arriva un’altra notte,
insieme moriremo un altro po’.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

è tua Fabio?se sì,complimenti,è bellissima.Ciao vecchio,ci vediamo in uni

Anonimo ha detto...

grazie grande,sì,comunque è mia,a mercoledì