martedì 29 gennaio 2008

Poesia del giorno: Alessio Caccavale


IL SANTO.


In comune con i colleghi,
mi sono rimaste le reliquie.
Avanzi di una passata grandezza,
di banchetti in cielo,
di bevute, tradimenti, sboccate,
di conti che Giuda lasciava a me.
Le vere estigmate le ho io,
mi sanguinano gli occhi,
non riesco a vedere nulla.
Vado a memoria,
tastando e di ricordi,
inciampando e rialzandomi aiutato,
da contorni irriconoscibili.
Di nuovo solo forme grezze,
che non capiscono chi sono,
e provano comunque a chiamarmi
come mi conoscessero,
come mi volessero amico.
Non sanno tutto è cambiato,
dalle camminate tra le nuvole,
ora sono venute corse nelle nubi.
Da bighe alate a scarpe rotte.
Da corpi leggeri a grasse balene.
Da preghiere a bestemmie
In tunica marrone,
ho impiccato col cordone
la mia buona sorte,
ed ora ignudo e malforme
vago per aridi locali.
Mi hanno tolto la coperta di dosso,
non per ripararsi,
solo perché il mio insufficiente corpo,
ghiacciasse dentro di sé.
Giro il rosario tre volte,
per tre volte scommetto sbagliato.
Il croupiere là in alto bleffa,
lo conosco l’infame,
mi ha spennato e cacciato di casa
a tasche vuote.
Perdo sempre più sangue,
non scalda nemmeno un pò.

2 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

A voi una delle sue più belle liriche.

Anonimo ha detto...

"Da camminate tra le nuvole...a corse nelle nubi"
"Da bighe alate a scarpe rotte"
"Il mio insufficiente corpo giacesse dentro di sè"
...........

ed altre mille frasi a circondarsi di realtà, perchè non si può dimenticare facilmente, non si può ricordare per sempre, ma c'è bisogno di chi descriva l'Adesso!...Lode ai coraggiosi...

Onarata conoscenza...
Il mio Santo preferito...

Sempre di categoria superiore!

Sfido ad analizzare(il sentimento) e dire il contrario...