lunedì 7 gennaio 2008

Poesia del giorno: da "Budapest"


Lamentazioni di un presunto agonizzante
(alla mia tenera tachicardia parossistica.
Perchè il vero dramma non è morire ma
nascere)


I neon del Pronto Soccorso
umiliano chi va incontro alla morte,
specialmente se si presenta in giacca e cravatta.
Voglio le luci di un locale alla moda,
musica lounge e il seno proteso
di una donna inutile al momento opportuno.
Cos’ho pensato quando mi han detto:
“Milite Ignoto,
vai in ospedale che è grave!”.
Dio farei un bagno nel Punch al Rum,
e poi alla mia fine ci penserei da me al mio finale,
elargendomi volentieri un raffinato cappio di Martini dry.
Ho corso, corso,
tanto è una vita che rincorro.
All’entrata c’era un qualche Dio che chiedeva l’elemosina,
naturalmente non gli ho lasciato niente.
Mi sarei fermato volentieri al bar
per un ultimo goccio d’amarezza in gola,
ma il cuore s’era già andato a sdraiare sul lettino e
chiedeva disperatamente di me.
“Dio farei l'amore con quest’ elettrocardiogramma che mi fa ‘sto dottore
con la faccia dell’estrema unzione,
(non ci sono preti adatti ai poeti),
con la mia ansia, col mio cuore a 178 battiti al minuto da fermo,
scoppia mio fiore,scoppiami in mano bastardo
alcolizzato ingordo!
Esci e fottimi,
sto morendo, metalli, le gambe che tremano,
(“Lei è ansioso?”),
i bisturi,
facce strane, mi toccano, c’è qualcosa che suona
ma non è il mio pianoforte,
i vermi nei sepolcri,
la bara e il funerale, i teschi e la polvere che già siamo,
l’ultimo miserevole spettacolo,
scoppiami cuore,
crepati vigliacco e sputa addosso il tuo sangue rancido
a chi t’ha offeso!”.
(,,,)
Grazie a Iddio ne sono uscito,
forse Sano,
ma
non Salvo.
Ricordo che quando mi prendevano il sangue
sul lettino mi son chiesto:
“Chi cazzo è che
ha inventato tutto questo?”.

5 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Piccola rielaborazione di un vissuto personale.

Anonimo ha detto...

grande mia caro sindaco!
dev'essere stato un brutto momento...
momenti che suscitano emozioni, in qualche modo, siano esse negative o positive sono sempre reali.
è dalla vita che nascono le vere emozioni e stimolano a scrivere, rendendo le parole ricche di quel senso di verità che solo l'averle vissute può suscitare...
saluti a tutta budapest

Anonimo ha detto...

diari dalla corsia, ospedali e medici non fanno per noi,diversa dal tuo stile,mi piace molto però anche questa versione diaristica di fabio.bella fratellone.attento al cappio del martiny dry il campari potrebbe offendersi.

Anonimo ha detto...

Come ho già detto:"Credo che il capolavoro sia una cosa simile/o questo!"

Il Mio Cizio Inutile ha detto...

Senso di partecipazione e sensazione di precipitare nell'ansia dopo averla letta.
I Poeti che strane creature.