martedì 22 gennaio 2008

Poesia del giorno: Paolo Ornaghi


STAZIONE

Trema la vecchia sconfitta
dalla vita
tremano le mani con una sigaretta
tra le dita.
Il tempo non passa per
il marocchino
riverso a terra tra i rifiuti
col vino.
Si sente vociare e non si
riesce a capire
il freddo è solitudine
che gela le ire.
Barboni che frugano in sacchetti
che son cene
volti, colori, razze diverse
per identiche pene.
Io guardo colpito
e non sono sereno
mentre pregusto il viaggio
aspettando il mio treno.
Per sapere di noi
si aspetti in stazione,
la vita normale sta
in altri vagoni.
Qui, in questi antri,
c’è dolore diobuono!
C’è follia che graffia il cielo
e il buco dell’ozono.

3 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Paolo est Paolo.
Settimana di Alta Poesia,
grazie.

Anonimo ha detto...

grande paolo anche a te ha ispirato la stazione e i treni...
...arrivi e pertenze
luoghi d'incontro...

buona giornata tutti

Anonimo ha detto...

Paolo ha il dono fondamentale dell'eleganza...Paolo ha il dono fondamentale della ragione razionale...Paolo ha il dono fondamentale di un'anima in fiamme che percepisce i sentimenti....E SBRAITA, E PIANGE, E PIANGE....

Perchè non può non avere pena un'anima buona(e sensibile)...
Tutto contornato da abilile e ricercata nonchè straordinariamente bella capacità di scrittura!

Grande Fratello Paolo!(in tema con l'inizio della porcheria televisiva)