giovedì 21 febbraio 2008

Poesia del giorno: da "Budapest"


La Ballata delle Ceneri


Come una madre non dovrebbe vedere di un figlio
la morte,
così nei cimiteri di campagna
gli spettri esalati da bottiglie ammalianti donate
ai martiri d’oggi dai demoni d’ieri
non dovrebbero danzare sulle lacrime che
sudan le croci.
Così il cielo si permette di urlare alla terra,
le sue braccia non son poi così grandi
per accoglierci tutti.
L’inferno è dunque il riposo di scarti e d’avanzo di carni,
la cui colpa è nera come i maestri che non han saputo
insegnarci la fede.
Il paradiso è per gli alberi e i laghi che guardano in alto.
E il vento ci ricorda fra lapidi e spade pendenti.
Baciami allora,
che la foglia si stacca e
crescon le unghie dei morti:
l’essenza per l’uomo perduto è che per lui niente è
abbastanza,
l’essenza per l’uomo perduto è restarne
senza,
che sia vita o morte,
ovunque e comunque,
a mani alzate,
senza.


“Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo; rinnova i nostri giorni come in antico, poiché non ci hai rigettati per sempre, né senza limite sei sdegnato contro di noi”.
Lamentazioni di Geremia 5, 21- 22

6 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Agli angeli.

Anonimo ha detto...

E' stupenda... mi hai commossa :')

Anonimo ha detto...

molto bella mio caro sindaco...

un saluto a budapest

Anonimo ha detto...

E' una poesia che si lascia attraversare come un campo deserto, direi un paesaggio autunnale desolato... ci assorbe e poco a poco, come nebbia, ci si richiude alle spalle...

Fino a quel "baciami allora", e ad una presa di coscienza sulla condizione umana ben sintetizzata dal finale: "senza"..

Ci sento sotto A day in the life, complimenti!

Danilo.

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Grazie.
Un carissimo saluto a Danilo (vieni presto a trovarci),ed un benvenuto a Federica.

Anonimo ha detto...

è un lampo una voce serena che piange e che punta il dito.
La senti dentro come un flusso di coscienza!
Il dolore di un fratello è il dolore di tutti i fratelli.

Irene L.

a presto Fabio! ;)