domenica 17 febbraio 2008

La domenica poesia d'autore: Francois Villon


La ballata degli impiccati

Fratelli ancora vivi, o umana gente,
non siate contro noi duri e spietati!
Più presto troverete Iddio clemente,
pietà portando a questi disgraziati...
Cinque, sei, ci vedete qui impiccati:
già in polvere si va, stecchito ossame,
ché i corpi, cui saziammo cento brame,
da un pezzo sono putridi e distrutti...
Non irridete questa sorte infame,
ma Dio pregate - che ci assolva tutti!

E non vi sdegni il nome di fratelli,
anche se noi morimmo giustiziati:
spesso difetta il senno nei cervelli,
voi lo sapete, e avvengono i peccati...
poiché la morte adesso ci ha ghiacciati,
fate che Cristo scusi i nostri torti,
che avaro non ci sia dei suoi conforti
e nel fuoco infernale non ci butti!
Nessuno ci molesti: siamo morti.
Ma Dio pregate - che ci assolva tutti!

Ci lisciò la pioggia e ci ha lavati,
e neri e secchi diventammo al sole:
le gazze e i corvi gli occhi hanno strappati
e barbe e ciglia... Macabre carriole,
il vento ci sballotta come vuole,
di qua, di là, mai fermi - e le beccate
in ditali le salme hanno mutate...
e sempre avanti e indietro, come i flutti...
Di questa compagnia, dunque, non siate,
ma Dio pregate - che ci assolva tutti!

Principe da cui siamo governati,
Satana non ci tenga incatenati:
più nulla noi facciamo che gli frutti...
uomini, basta con gli scherni usati,
ma Dio pregate - che ci assolva tutti!

1 commento:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Grande poeta francese,ladro,vagabondo ed altro,
nel 15° secolo.