giovedì 14 febbraio 2008

Poesia del giorno: Alessio Caccavale


RIFIUTO NAPOLETANO

Ho visto il bel sorriso di una ragazza,
e me ne sono fottuto,
pensando solo al mio dolore.
Dolo senza colpa, bruciavo dentro.
Camorrista espatriato,
trafficante d’organi,
ho scambiato fegato e cuore,
con reni e polmoni.
Ora non fumo,
brucia la gola,
e piscio monotonia
in testa alla gente per sapere come è.
Nessuno risponde, tutti urlano,
tacciono sentimenti,
vivono relazioni stabilmente inutili,
e sopravvivono mentre io
bevo una birra malato.
Stride il collo bevereccio,
vomito al Vomero,
ed a Posillipo una carezza mi ammorbidisce;
la memoria disonesta,
mi trascina alla discarica.
Riciclato a nuova vita
Rido per non piangere.
Napoli pè bellezz,
Roma pè santità.
Io né bello né santo,
brucio come mondezza a Mergellina.

4 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Ottimo Alessio con i versi del mare d'inverno.
Grazie a tutti per ieri sera,
bacio.

Anonimo ha detto...

BELLA OSTE!!!!ottima poesia odora di mare partenopeo ed è molto intrisa di significato
grandi emozioni
e ieri sera si è vissuta aria di festa e chupiteria in gran stile!

salute e ...
alla vodka!

Anonimo ha detto...

Siamo ancora vivi?!

Berto ha detto...

molto bella oste,
saluti a tutti...