martedì 25 dicembre 2007

I giorni della dolcezza: Lorenzo Balducci


Verapace


Riesco a respirare la sensazione
più prossima alla vera pace
spesso nell'unico suono che vibra
in una corsa in linea retta,
nella soffice spinta in avanti
sulla schiena.
Tu l'hai respirata e respirata,
tu l’avevi già trovata,
e dormi.
Ma mi senti, credo.
Nella quiete posso contemplare
il tuo volto per tutto il tempo necessario,
innocente e minacciato,
ed il mio, ma basta un attimo,
affilato e trionfante.
Tutto il tempo necessario.
Muovo le mani morbidamente,
salutando la folla,
e mi sento caldo, pieno,
e non sei solo tu.
I miei pensieri risuonano
compiuti, nello spazio attorno a noi,
e non ci sarà più bisogno che
lo facciano ancora: il coro
attorno a noi li raccoglie
e li esalta, li profuma,
li spinge da chi non vuol
sentire, sorridendo e gettando fiori
dinanzi ai propri passi.
Ora so che qualcuno ha sempre avuto
torto.
E qualcuno ragione.
Ma per quanto mi sforzi non mi riesco a
ricordare i loro nomi.
E non m'importa.
Sono pronto a perdonare entrambi.
La linea si fa sempre più retta
e di piacevole pressione ascensionale,
la velocità è lenta e solenne, nell'eguale.
Sorrido, che finalmente posso addormentarmi anch'io,
beato sui fatti miei...

5 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Buon Natale!

Anonimo ha detto...

Elogio Lorenzo per queste belle parole, molto belle parole...

Anonimo ha detto...

Bravo LORENZO!!
Buon Natale a tutti
EVVIVA GLI AMMAZZACEFFE' CHE STANNO PER ARRIVARE!!!

Anonimo ha detto...

Buon Natale a tutti i visitatori di Budapest.Io, come capita ormai da alcuni anni, ho affrontato il pranzo di Natale in grossa difficoltà a casa della briscola della vigilia...anche quest'anno sono stato distante dai dettami di Santa Madre Chiesa, che per voce del Papa raccomandava di santificare il Natale e di tornare all'evangelizzazione degli infedeli.Temo proprio che mi limiterò ad inzuppare di alcool il Natale...ego me absolvo.Semper Purus Mazzo.

daventi ha detto...

e ora, a solo un giorno dalla distruzione di massa, se mi siedo in un angolo oscuro dalla mia mente posso raccontare storie ignifughe al dolore.
camminando a ritroso verso l'ampio spazio, questo vuoto mentale a intermittenti lampi
di ubriaca lucidità.
rincorrendo castelli di carta che bruciando mi cadono addosso
ustionando speranze
che mi ero prefissato,
una sfolgorante,
sensazione
di tenerezza evanescente
che nella notte
della vigilia
si fa bicchiere
e poi bottiglia...
sono caduto
in profondità nel sonno
di questo duemilasettesimo natale
auguri a tutti e felici regali sotto l'albero
il mio regalo per voi e questa poesia

ogni anno è sempre uguale
e al25 dell'ultimo mese
si festeggia il natale
chi cambia siamo noi
chi rincorre sogni
e chi seduto li aspetta
il piu bel regalo
è un angolo di paradiso
in questi anni
ho assaporato la liberta
e voi
siete stati la mia colonna sonora
i fili che mi hanno sorretto
nei momenti di scoraggiamento
....
buon natale
dal vostro sognatore