La domenica poesia d'autore: Edgar Allan Poe
Peana
Come sarà letto il funereo rito?
E intonato il solenne canto?
Il requiem per la morta più amabile
che mai sia morta così fanciulla?
Gli amici hanno a lei gli occhi rivolti
e alla bara sfarzosa,
e piangono! – Oh, disonorare
con una lacrima la beltà di lei!
Essi l’amarono per la sua ricchezza –
e per il suo orgoglio l’odiarono.
Ma ella crebbe debole, fragile,
ed essi l’amano perché morì.
Mi dicono (mentre bisbigliano
del suo «manto ricamato e costoso»)
che la mia voce è ora più flebile –
che non dovrei cantare anch’io.
O che dovrebbe il mio tono
al solenne canto armonizzarsi
così dolentemente – dolentemente,
che non ne riceva offesa la morta.
Ma essa è andata lassù,
con la giovane Speranza al suo fianco,
e io son ebbro d’amore
per lei morta, che è mia sposa.
Per la morta – morta – che giace
là, immobile e sola,
con la morte sugli occhi serrati
e la vita sulle tenere trecce.
Di giugno morì – nel giugno
della vita – bella e amata;
ma non morì così presto,
né con così sereno aspetto.
Da gente che è in terra più che diabolica
la tua anima, Elena, si distaccò,
per unirsi alla beata allegrezza
di schiere più che angeliche in cielo.
Per questo, a te, questa notte,
io non canterò un requiem,
ma nel tuo elevarti vorrò seguirti
con un peana d’antichi giorni.
2 commenti:
Buona domenica signorine e signori. Se dovete guardarvi un film, consiglio "Ti do i miei occhi" di una regista spagnola di cui non ricordo il nome.
Besos.
Buona domenica signorine e signori. Se dovete guardarvi un film, consiglio "Ti do i miei occhi" di una regista spagnola di cui non ricordo il nome.
Besos.
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