venerdì 30 novembre 2007

Giorni rivoluzionari: William Shakespeare


Sonetto LX


E come l’onda al sasso sulla rena,
così va la risacca degli istanti:
poi che ogni primo il suo secondo mena,
precìpite teoria che corre avanti.
Creatura pur venuta a luce, lesta
si fa matura, in più pieno splendore;
ma il sole eclissa – insidia già funesta,
e il tempo dona e toglie, traditore.
Trafigge il tempo i fiori del passato,
spinge l’aratro sulle fronti liete,
si nutre del fior fiore che ha creato,
né si dà scampo, quando falce miete.
Pure, al futuro lascio questo canto:
possa, vincendo il tempo, esserti vanto.

6 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Anche Guglielmo non ha bisogno di presentazioni,visto che ha cambiato il mondo.Consiglio a tutti un'opera minore, il "Tito Andronica",notevole.

daventi ha detto...

molto bella!

ciao a tutti!!

daventi ha detto...

William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 26 aprile 1564 – Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1616) è stato un drammaturgo e poeta inglese[1]. È considerato uno dei più importanti drammaturghi di sempre. Delle sue opere ci sono pervenute circa 38 rappresentazioni teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi. Benché fosse già molto popolare in vita, divenne incredibilmente famoso dopo la sua morte e i suoi lavori furono esaltati e celebrati da numerose ed importanti personaggi dei secoli seguenti; è spesso considerato inoltre il poeta rappresentativo del popolo inglese [2], soprannominato anche il Bardo dell'Avon (o semplicemente Il Bardo[3]) oppure il Cigno dell'Avon[4].

Studiosi ortodossi sostengono che scrisse la maggior parte dei suoi lavori tra il 1586 e il 1612, benché la cronologia esatta delle sue opere sia ancora al centro di numerosi dibattiti, così come la paternità di alcune di esse. È considerato uno dei pochi scrittori capaci di eccellere sia nelle tragedie sia nelle commedie, oltre ad essere uno dei pochi capaci di combinare il gusto popolare con la complessa caratterizzazione dei personaggi, poetica e profondità filosofica.

Le sue opere sono state tradotte nelle maggiori lingue e inscenate in tutto il mondo. Inoltre è lo scrittore maggiormente citato nella storia della letteratura inglese[5] e molte delle sue espressioni linguistiche sono entrate nella lingua quotidiana inglese. Negli anni, molti studiosi si sono interessati alla vita di Shakespeare, portando alla luce questioni riguardo alla sua sessualità e religiosità.

saluti

Anonimo ha detto...

Non il marmo, né i monumenti d’oro

vivranno più della potente rima;

ma tu brillerai ancor più in questo coro

che pietre private dal tempo in stima.

Quando devasterà statue la guerra

e le truppe distruggeranno i marmi,

Marte, fuoco e spada, fallirà in terra

a radere il tuo ricordo dai carmi.

Contro i nemici oblio e pallida morte,

avanzerai e troverai lode e posto

in quelli dei tuoi posteri occhi e corte

pagandone fino al Giudizio il costo.

E finché esso non sarà sentenziato,

tu vivrai qui, e negli occhi dell’amato.

M.

Fabio Paolo Costanza ha detto...

Ottimo Davide biografo!

Anonimo ha detto...

"Magestica" idea ed esposizione, non che Poesia; sulla metafora della vita!

Capolavoro eterno di eterna bellezza!