martedì 13 novembre 2007

Poesia del giorno: Alessio Caccavale


Il testamento dei Senza

Le mancanze hanno il difetto
di essere presenti e vispe.
E’ guardarsi con la bocca sporca,
sbavando parole confuse.
Dire, fare, baciare.
Scrivere una lettera e poi un testamento.
Di notti alla Porada per l’ultimo tiro,
di mattine a Montevecchia per un tramonto,
intravisto prima ma mai capito.
Di albori di Oslo e movide di Barça,
e di erranti errori di un ingenuo,
adolescente della seconda ora,
Di una parola dole poco rassicurante,
Di cinema in prima fila
per vederti baciare il tuo amante
Di un Oste di un bar senza via,
senza affitto e alloggio.
Come sempre mi hanno chiamato.
Di uno schiaffo, una corsa,
di un litigio su una panda verde.
ora è in via di estinzione.
Di notti solitarie insonni a spiare.
dai lampioni opachi di San Salvatore,
il tuo balcone illuminato.
Di feste piratesche in cui piangere
senza salvarti con un arrembaggio
Di un venerdi sera fuori dalla tua scuola,
bocciato senza appello
Di pomeriggi a passeggiare nella tua anima
e fumare un drum per farti piacere.
E di pensieri…
Vivere in una casa che non è la nostra.
Volere un figlio senza che ne fossi madre.
Volerti donna senza che mi amassi abbastanza.
Volermi uomo senza.
Senza.
Come me ora.
Come te domani.
Come noi in futuro.
Di nuovo insieme senza.

10 commenti:

Fabio Paolo Costanza ha detto...

A voi una delle migliori poesie.
Buona giornata.

Anonimo ha detto...

Movimenti quotidiani di disarmante violenza sentimentale...
Una nuova scrittura per una nuova generazione...
Un Poeta che scrive davvero.

Anonimo ha detto...

Sul mio fratello maledetto non riesco a essere obbiettivo...mi piacerebbe lasciare un commento attendibile.
"vivere in una casa che non è la nostra, volere un figlio senza che ne fossi madre, volerti donna senza che mi amassi abbastanza, volermi uomo. Senza."
E' un onore averci messo una chitarra improvvisata sotto queste parole.
Forse la cosa più bella delle tue poesie è che sono emotive...e forse ha ragione johnny a dire che è una nuova scrittura oer una nuova generazione.
Non lo so...di certo questa poesia trasmette molto, è un crescendo che alla fine strangola tutto e lo fa con grande consapevolezza.
Come la tua storia immagino.
Continua così big Alessio, e leggi le tue poesie a gin prima che faccia la nanna!

Anonimo ha detto...

La trovo emozionante,alla mano,ma mai banale.
Bella.

Anonimo ha detto...

Una poesia scritta di pancia, di cuore, di carne, di sangue, senza fonzoli, senza catene tecniche e morali,senza speranza...un abbraccio al mio amico Oste, a cui vorrei e dovrei stare più vicino, senza continuare a rincorrere la vita, che pare essere sempre altrove.Semper purus Mazzo

daventi ha detto...

questa è una poesia troppo vera condivido appieno cio' che vuoi dire...
grande oste!

Il Mio Cizio Inutile ha detto...

Meglio Oslo che malaccompagnato.

Fabio Paolo Costanza ha detto...

La leggo e rileggo spesso, è la mia preferita.Un abbraccio Mazzo.

Il Mio Cizio Inutile ha detto...

Ma è possibile che me la ricordo da Sabato sera questa poesia di Big Ale?

Unknown ha detto...

"Di pomeriggi a passeggiare nella tua anima
e fumare un drum per farti piacere."
Questi, i miei versi preferiti. Per quanto tempo sia passato (tanto?poco?) dal liceo, nella tua poesia sono scritti a chiare lettere i quattro anni delle tue avventure che io non conosco ma che si stagliano lì, come crepe incise sul muro di un vecchio palazzo. E racchiudono la sua storia. E credimi, per quanto "ermetiche" ed "intimiste", le parole sono acqua limpida e nei loro riflessi c'è lo specchio dell'Io che siamo diventati. Quindi mi basta leggerti per ritrovarti!
In attesa della rimpatriata all together! Un saluto e un abbraccio a tutti voi, Silvi